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Isis: spostare il confronto sul piano dei valori repubblicani e costituzionali

di Gianni Codovini*
20/11/2015 - 10:48

La condanna, da parte di Chafiq El Oquayly, presidente del Centro culturale islamico di Umbertide e della Federazione regionale islamica dell'Umbria, dell'attentato terroristico di Parigi, è certamente un segnale positivo e da sottolineare, che conferma la pluralità di posizioni nel mondo arabo islamico. Non è corretto ridurre ad uno ciò che è invece complesso: generalizzare la "questione islamica" è un errore madornale. Ciò l'abbiamo sempre sostenuto, anche a proposito della costruzione del nuovo Centro islamico ad Umbertide. Per questa ragione riportare la questione islamica e il terrorismo alla sola matrice religiosa ci sembra fuorviante. Noi vogliamo richiamarla sul piano politico, nel quale è possibile la composizione dei conflitti. Perciò alla condanna dell'Isis da parte di Centro culturale islamico cittadino avrebbe dovuto seguire un'analisi - che non c'è - sulle responsabilità politiche e culturali di molti governi arabi, regimi totalitari, che hanno fermato con il sangue la riscossa della "primavera araba". Una condanna dei Fratelli musulmani o di Hamas e dei numerosi gruppi terroristici islamici, per esempio, avrebbe dato alla dichiarazione di Chafiq El Oquayly maggiore chiarezza nella denuncia del più generale integralismo. Infatti, in essa non si evince nulla sulla difesa dei valori della liberaldemocrazia e della laicità dello Stato, messi in dubbio proprio dai boia dell'Isis e dal radicalismo islamico. Per noi l'integrazione parte, prima di tutto, dalla comune base della condivisione dei valori repubblicani. In questo senso ci rivolgiamo al Centro culturale islamico di Umbertide, del quale ancora non conosciamo la matrice culturale, per un confronto aperto sul tema della difesa della democrazia, della cittadinanza, dei valori costituzionali e dei diritti umani. Questi solamente fanno il cemento di una comunità. Di certo ciò non intacca il percorso ecumenico tra le religioni, anche se rimangono ancora ambigui, da parte dei vari Centri islamici culturali, i silenzi sulla condanna dell'antigiudaismo, antisemitismo e antisionismo.

*Presidente Associazione Umbertide Cambia