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Una legge per regolamentare l'uso dei cannabinoidi

di Guido Decenti
15/03/2015 - 12:39

Già da qualche giorno alcuni deputati e senatori del parlamento italiano si stanno riunendo intorno all'intergruppo creato dall'on. Benedetto Della Vedova, attualmente Sottosegretario agli esteri e da sempre molto sensibile ai temi più controversi, e quindi anche meno dibattuti, che riguardano i diritti civili e la giustizia. L'obiettivo dell'intergruppo è quello di riuscire a mettere insieme una legge che regolamenti l'uso delle sostanze cannabinoidi. E' innanzitutto importante, prima ancora di leggere la lettera con cui il sottosegretario agli esteri,ex radicale, invita i suoi colleghi patrlamentari a unirsi a questa iniziativa, capire quale sia la sostanziale differenza tra liberalizzazione e legalizzazione. Il primo termine fa riferimento ad un fenomeno, o un'attività, che è già riconosciuta dall'ordinamento e che, quindi, fa capo ad un certo numero di norme che ne impongano i termini e le modalità di svolgimento. Liberalizzare significa sdoganarne la fruizione, e, nel caso dei cannabinoidi, il commercio da parte di chiunque ne abbia diritto. Un esempio di liberalizzazione è la famosa sentenza numero 225 del 1976 con la quale la Corte Costituzionale ha di fatto abolito il monopolio RAI sul settore dell'informazione rendendo le frequenze radio a disposizione di chiunque. In questo caso è evidente che gli spazi informativi e le infrastrutture atte a distribuirli tramite radio o televisione erano già in uso e avevano una loro, molto limitata (o limitante), regolamentazione. La legalizzazione è invece un processo più complesso perchè, come è intuibile dalla parola stessa, si propone di convertire in legale qualcosa che legale non è. (Non ammettendosi vuoti normativi è evidente che ciò che non è lecito diventa automaticamente illecito). In sostanza la legalizzazione sancisce i termini entro i quali si può utilizzarre la cannabis, mentre la liberalizzazione esprime la semplice possibilità da parte di tutti di adoperarla. Nel caso delle sostanze che contengano il tetraidrocannabinolo,principio attivo della cannabis atrimenti conosciuto come THC, anche alla luce di quanto scritto nel rapporto annuale dalla DNA, risulterebbe estremamente efficace la legalizzazione mentre non si otterrebbero risultati altrettanto soddisfacenti con la sola liberalizzazione.

L'intervista a Della Vedova