Tu sei qui

La Ministra Boschi si dimentica di San Giustino

di Marco Numidio Quadrato
12/03/2015 - 09:17

Sono stati giorni complessi per il nostro territorio quelli appena trascorsi. Giovedì 5 Marzo siamo stati colpiti in pieno da una tempesta di proporzioni impreviste quanto gigantesche; si è trattata di una vera e propria emergenza maltempo con raffiche di vento che sono state registrate fino a 125 km/h, prima di danneggiare gli strumenti di misurazione, è verosimile quindi che siano andate anche oltre pèr intensità e forza. Abbiamo vissuto momenti di forte preoccupazione con zone, soprattutto nelle campagne, isolate per giorni senza energia elettrica. Il fatto positivo è che non si è registrato alcun ferito legato agli eventi calamitosi. Ci troviamo ora nella fase di ritorno alla normalità cercando di riparare ai danni subiti da questo evento. Danni ingenti sia al patrimonio pubblico che privato, che hanno creato disagi alle cittadine e i cittadini che vivono soprattutto tra San Giustino e Sansepolcro, le due realtà maggiormente colpite della valle. 

Vorrei ora permettermi di avanzare alcuni spunti di riflessione, per cercare di capire come vengono gestite le emergenze da chi oggi ha il dovere di governare. Il primo spunto riguarda la zona colpita dal maltempo, i due centri confinanti che sono al centro della Valle del Tevere, o meglio, l'altotevere se vi trovate in Umbria o la Valtiberina se vi trovate in Toscana. Al di là del nome, questa valle è attraversata da un confine che fino all'unità d'Italia marcava i confini tra Stati, poi di Provincia (Arezzo e Perugia) e dal 1970 di Regione (Umbria e Toscana). Un confine amministrativo ovviamente, un confine esistente solo sulle carte, inesistente per chi vive e lavora da queste parti.

San Giustino e Sansepolcro sono due realtà contigue, per certi versi le due realtà sono simili e certamente in questa emergenza hanno condiviso il peso dei danni senza distinzioni territoriali.

In questi giorni si sono avute le visite nei due comuni dei rispettivi assessori regionali, a San Giustino era previsto l'arrivo della Presidente della Giunta Regionale dell'Umbria, che all'ultimo momento è saltata, proprio per capire la gravità della situazione. La visita più ambita è arrivata a Sansepolcro dove è giunto sabato pomeriggio, accolta da un raggiante Sindaco Daniela Frullani, il Ministro della Repubblica Maria Elena Boschi.

Qui mi permetto di avanzare la seconda riflessione, fondamentale per il mio ragionamento,  ovvero quello che dovrebbe essere il ruolo di un rappresentante istituzionale. Innanzitutto un Ministro della Repubblica è tale perchè rappresenta l'interezza dello Stato, a prescindere dalla sua provenienza; un Ministro che si reca in visita in un territorio colpito da calamità naturale non fa distinzioni di confini amministrativi o di appartenenza. Un Ministro quando visita un qualsiasi territorio colpito da un evento calamitoso, ha il diritto e il dovere di visitare i luoghi di persona rendendosi conto quindi della legittimità delle richieste fatte dalle regioni per ottenere lo stato d'emergenza, anche perchè spetta al consiglio dei ministri riconoscere questa misura.

Questo è quello che dovrebbe fare un rappresentante del Governo, invece siamo stati spettatori dell'ennesima "passerella propagandistica". Una vera e propria comparsata annunciata al mattino di sabato 7 marzo dell'arrivo nel pomeriggio del Ministro per un tour nei luoghi più significativi dei danni causati dal maltempo, creando una vera propria attesa.

Alla fine il tour si è limitato al palazzo del Comune di Sansepolcro, che con il dovuto rispetto è riduttivo per rappresentare la situazione. Ovviamente il tutto si è concluso con una serie di impegni generici presi per la Toscana e rilanciati dai deputati eletti da queste parti. Una vera e propria liturgia renziana dello spot politico fine a se stesso.

Ad accogliere il Ministro, non c'erano le cittadine e i cittadini colpiti da un evento calamitoso pesante, ma solo ceto politico locale che obnubilato da tanta vanagloria ha omaggiato sua eccellenza. La visita nella sua autoreferenzialità ha fatto sì che passasse in secondo piano quello che è accaduto e che un intero comprensorio venisse relegato a spettatore di una politica sempre più lontana dalle vere esigenze. Una visita durata il tempo della conferenza stampa, di certo non voleva essere una visita risolutiva, ma abbiamo assistito all'ennesimo spettacolo di annunci e proclami.

La terza e ultima riflessione che vorrei porre riguarda il Sindaco Frullani. Ha amministrato dapprima come Assessore e poi come Sindaco per due mandati il Comune di San Giustino per due mandati, dove fra l'altro risiede con la propria famiglia, ora ricopre lo stesso ruolo nella vicina Sansepolcro dove si avvia alla conclusione del suo mandato.

Poteva essere veramente Il Sindaco simbolo del superamento e inesistenza di quei confini, poteva veramente dimostrarsi capace di andare oltre gli argini politico-amministrativi, invece anche in questa occasione, presa dall'immediatezza del risultato fine a se stesso ad uso e consumo di una effimera visibilità transitoria, non ha giocato nessun ruolo politico di raccordo per un intero territorio. Quando si dice la capacità di fare rete di cui si sente parlare tanto, parliamo di questo, parliamo di condividere le scelte al di là dei confini perchè questo è un territorio unico che vive le stesse crisi e le stesse difficoltà.

In conclusione, non è una questione di campanile o una banale polemica nei confronti del Ministro Boschi per essere venuto a Sansepolcro, anche perchè la visita ha lasciato il tempo che ha trovato. Volevo solo avanzare qualche spunto di riflessione su chi ha il dovere istituzionale di governare, anche le emergenze, e su come ancora una volta sia ricorso allo strumento dello spot propagandistico fine a se stesso dimenticandosi poi di quei territori una volta spenti i riflettori. Volevo solo porre l'attenzione su questo anche perchè quello che ha colpito l'altotevere/valtiberina è stato un evento eccezionale che ha colpito un intero territorio, la superficialità del Ministro che  viene per la propria "Passerella" è quanto di più lontano sia necessario dai bisogni di chi vive il territorio stesso. L' AltoTevere o Valtiberina, non hanno bisogno di una classe politica disconnessa dai cittadini e del tutto autoreferenziale.