Il governo greco è riuscito a raggiungere un accordo con l'Eurogruppo: questo è un dato politico incontrovertibile nonostante in Italia l'informazione stia facendo di tutto per ridimensionare il risultato politico portato a casa da Tsipras.

Di certo abbiamo assistito ad un ricatto bello e buono, un braccio di ferro da cui il governo ellenico è riuscito a liberarsi con la politica. Diciamo che Atene ha vinto una battaglia, non certo la guerra. E il punto resta proprio cambiare questa Europa e le sue politiche.

L'estensione di quattro mesi del programma europeo di sostegno finanziario alla Grecia e il rispetto delle misure economiche che intende adottare il governo greco rappresentano due elementi che aprono una breccia nelle politiche di rigore ed austerità così care alla Merkel e alla Troika. Tsipras ha rispettato così il mandato popolare rimettendo in discussione lo strapotere della tecnocrazia europea sulla politica.

La vicenda, non ancora conclusa, ci dice anche che è possibile riaprire una discussione sull'Europa che i popoli vogliono: quella della democrazia, dei diritti, della pace. Una discussione tanto più urgente nel nostro paese in cui il governo Renzi con l'approvazione del Jobs Act non fa altro che confermarsi fedele cameriere della Troika.