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Dalla Conferenza di Organizzazione Cgil un indirizzo chiaro

Vincenzo Sgalla, Segretario Generale Cgil Umbria
21/09/2015 - 17:10

La Conferenza di Organizzazione nazionale della Cgil, che si è tenuta a Roma il 16 e 17 settembre, ha discusso per due giorni di noi, della Cgil, di come dobbiamo e possiamo cambiare il nostro sindacato, in una situazione di contesto inedita ed estremamente difficile.
Certamente non basteranno questi due giorni per trovare la strada giusta per il sindacato confederale italiano. Però, il percorso intrapreso dalla Cgil dimostra la consapevolezza di tutte e tutti noi della necessità di rimettere al centro il lavoro e i lavoratori. Per questo abbiamo deciso di rendere la Cgil sempre più aperta e trasparente nelle sue scelte e nelle sue modalità organizzative. Ripartiamo dai territori, dai luoghi di lavoro, dagli uffici, dalle scuole, dai grandi magazzini, dalle nostre leghe dei pensionati: lì sono le persone da difendere, da rappresentare e da tutelare. Spostiamo risorse ed energie in questa direzione, superando anche qualche comportamento autoreferenziale e anacronistico.
In Umbria abbiamo iniziato questo processo. Vogliamo però impegnarci di più e meglio per proseguire su questa strada, consegnando “le chiavi” delle Camere del Lavoro ai nostri delegati, per renderli sempre più protagonisti della vita della Cgil.
Entro dicembre eleggeremo in tutte le nostre strutture l’assemblea generale, il nuovo organismo della Cgil che sarà composto in maggioranza da delegate e delegati dei luoghi di lavoro. Saranno loro, d’ora in poi, a decidere l’elezione dei gruppi dirigenti, dei segretari e delle segreteria.
La scelta che ci consegna questa due giorni romana è chiara, ma bisognerà evitare che le novità introdotte si trasformino poi in nuove ritualità, o che si inneschino meccanismi di cooptazione all’interno di schieramenti precostituiti. Non perdiamo l’occasione e ripartiamo dal basso e dalle cose semplici, dalle vere priorità per le lavoratrici e i lavoratori, come il superamento della legge Fornero sulle pensioni. Solo così si potrà rispondere a chi ogni giorno attacca il sindacato e immagina una politica dell’uomo solo al comando.