Tu sei qui

Convenzione per l’Arte contemporanea a Palazzo Vitelli: un gioco di potere che non porterà nulla alla Città

Andrea Lignani Marchesani
13/11/2015 - 11:14

Il Consiglio comunale voterà una convenzione per l’istituzione a Palazzo Vitelli a Sant’Egidio di un centro di documentazione per l’arte contemporanea. E qui sta il primo inghippo; non si tratta di arte ma di catalogazione, una cosa per addetti ai lavori che dal punto di vista turistico e culturale non darà che un modestissimo valore aggiunto. D’altronde la Regione Umbria già da tempo ha investito su Foligno dove da tempo opera un Centro di Arte contemporanea. Meglio, molto meglio sarebbe distinguere l’offerta culturale della nostra città in due distinti poli, l’arte contemporanea negli spazi di Palazzo Albizzini e degli essiccatoi , il polo rinascimentale nei Palazzi Vitelli alla Cannoniera e a Sant’Egidio. Due poli distinti che però caratterizzerebbero in via esclusiva il Capoluogo della Valle Museo rispetto all’Umbria medievale. Invece si privilegia un’operazione di potere con cui chi governa la Fondazione Burri allungherà a breve le mani nella gestione del Palazzo dilatando a dismisura il proprio potere nelle Istituzioni cittadine. Il tutto con un’inspiegabile disponibilità arrendevole da parte della Fondazione Cassa di Risparmio ma soprattutto con una complicità dolosa dell’Amministrazione comunale che una volta di più si dimostra succube di poteri esterni alle Istituzioni. A Città di Castello la politica ha abdicato al suo ruolo di supervisione e di indirizzo per soddisfare esigenze legittime ma assolutamente esterne se non antitetiche al bene comune. Occorre cambiare con formule innovative e con schemi differenti da quelli del passato.