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La realtà, caro Renzi, altro che gufi e piagnoni

di Gianluca Graciolini
05/08/2015 - 17:01

No, questo non è un piagnisteo. Le lacrime che oggi sono costrette a piangere i familiari delle vittime della frana in Cadore sono vere e strazianti. Esse non sono le prime, nè purtroppo saranno le ultime, come gli eventi sempre più frequenti che le causano. No, questa non è una gufata. È la realtà di cui si ha certezza, cari Renzi e compagnia. Se il territorio aveva ed ha bisogno di manutenzione e di riassetto, non c'avete messo nè ci mettete un euro. Con un semplice tratto di penna avete abolito la forestale, unico serio puntello di controllo e di vigilanza contro le devastazioni ambientali; avete introdotto il silenzio assenso per la pubblica amministrazione solo per consentire nuove cementificazioni e vi accingete a sopprimere le Soprintendenze al paesaggio, unico freno per evitare ulteriore consumo di un suolo già abbondantemente depredato, ferito e vilipeso. Con il cosiddetto sblocca Italia avete fatto la cornice per ogni porcheria ai danni dell'ambiente, del paesaggio e del già compromesso assetto idrogeologico del Paese, come ultimo assalto alla diligenza dei beni comuni. Le vostre politiche sono cieche per le donne e gli uomini d'Italia, per la loro casa comune e per le loro vite. Esse guardano solo a soddisfare il profitto di pochi e ad accumulare ancora il loro denaro. E no, non creano neanche lavoro, come volete giustificare, non certo quanto se ne potrebbe creare destinando le risorse per le vostre porcherie alla bellezza e alla sicurezza del territorio e di chi ci vive. Cos'è tutto questo se non una vostra precisa responsabilità? Sì, è cosi, è una vostra responsabilità.

 Gianluca Graciolini