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All'Umbria non serve la Leopolda

di Gracco Babeuf
04/03/2015 - 11:11

La relazione della Corte dei Conti sulla situazione finanziaria degli enti locali non lascia spazio ad interpretazioni: i tagli a Regioni, Province e Comuni camuffati da “spending review” stanno determinando meno servizi e più tasse per i cittadini.

La magistratura contabile ha chiarito come agli enti locali sia stato chiesto uno sforzo di risanamento sproporzionato rispetto alle risorse, il tutto a vantaggio dei ministeri e del livello centrale dell'amministrazione che sono stati risparmiati.

Anche in Umbria i Comuni si ritrovano dentro al vortice della confusione in materia di tassazione locale che moltiplica i problemi di cassa e le richieste di anticipazione di tesoreria. Le Province si stanno vedendo azzerare le risorse centrali con il rischio di dissesto. Resta da capire con precisione quale sarà l'impatto sulle Regioni rispetto al taglio di 4miliardi di euro. Ma al momento la discussione è sospesa, visto che a maggio si terranno le elezioni regionali e il rinnovo di sette consigli regionali.

Tutto sommato, però, c'è da scommettere che i tagli si abbatteranno ancora una volta sulla sanità, visto che nel 2013 la sanità è “costata” 109,25 25 miliardi, tre miliardi in meno di quanto previsto dalla legge di stabilità. Le Regioni infatti in tre anni hanno ridotto da 7 a 2,2 miliardi la quota di uscite non coperte dallo Stato, in un contesto in cui la nostra spesa sanitaria nazionale è inferiore del 1,5% rispetto a quella di Francia e Germania.

Mentre rispetto a quanto sostenuto dalla Corte dei Conti sarebbe legittimo attendersi una reazione politica forte, assistiamo increduli all'immobilismo della Regione Umbria che continua a non giocare alcun ruolo e che, peggio, ripropone sul tema un approccio ragioneristico inadeguato e subalterno di fronte ai diktat del governo.

In effetti una cosa è riconoscere che la Legge di Stabilità induce le Regioni ad operare sulla sanità e sui trasporti, ben altra cosa è capitolare e apprestarsi a tagliare sanità e trasporti a nome e per conto di Matteo Renzi.

Detto questo, il segretario regionale del Pd Leonelli ha lanciato in pompa magna la Leopolda umbra. Più che altro all'Umbria servirebbe un contrasto vero alle scelte del governo per ottenere risposte concrete alla domanda di democrazia e diritti espressa da una popolazione sfinita dalla crisi.