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Ma si può scomodare Bella Ciao per Marino?

Gianluca Graciolini
12/10/2015 - 17:19

Scomodare Bella Ciao per Marino? Ho infatti sentito dire che i manifestanti pro-Ignazio davanti al Campidoglio abbiano intonato il canto partigiano, come se le dimissioni del Sindaco di Roma fossero una sorta di spartiacque, una sorta di linea del Piave superata la quale non c'è più democrazia che tenga in questo Paese. Non mi sfugge certo la posta in gioco a Roma, non sfuggono le cause recondite che hanno condotto al sacrificio di Marino. Per quanto analfabetismo politico e funzionale ci sia in giro, penso anche che l'abbiano capito i più. Ma può una Città come Roma essere ancora al ricasco delle lotte tra le bande del Pd? Chi c'era a quella manifestazione se non una frangia di tifoseria comunque tutta ancora interna al Pd, con qualche cherubino di sinistra all'acqua di rose che vi ha partecipato solo per pietas morale, ma a cui di certo sfugge una verità: l'amministrazione Marino era già politicamente fallita, con l'ultimo rimpasto non aveva più niente di sinistra, semmai l'avesse avuta prima, e che con la difesa del Piave di una figura politicamente decotta come la sua, nel quadro delle politiche mainstream come quelle che si accingeva a mettere in campo, nessuna alternativa credibile può essere ricostruita. Quindi: non scomodiamo Bella Ciao per difendere Marino. Chi, tra quelli che l'hanno cantata ieri l'altro, si sono scomodati ed hanno spontaneamente manifestato in questi mesi davanti a Montecitorio o a Palazzo Chigi contro il Jobs Act, la Buona scuola, lo stravolgimento della Costituzione e tutte le altre porcherie del governo Renzi? Immagino un'infinitesima parte e quelle sì che erano vere linee del Piave...E lo stesso Marino cosa ha mai detto al proposito? Non mi pare che sia mai stato un campione dell'indignazione. Basta, quindi, con i soliti giochini, basta stare al ricasco delle solite logiche di questo Pd da brividi. Un'alternativa popolare, civile e di sinistra, a Roma ed in tutta Italia, si ricostruisce solo contro questo Pd, non simpatizzando via via con i perdenti di turno nella sua guerra. Strano Paese l'Italia. Strane persone quei militanti di sicura fede democratica e progressista che stanno manifestando per Marino come se dall'esito di questa battaglia ne discendesse chissà che, se non la conferma che Renzi ed il renzismo sono pericolosi per l'Italia, ma non capiscono che dovevano essere altri i momenti per la Resistenza e... la ripartenza. E chissà quanto tutte quelle energie spontanee spese per Marino avrebbero potuto e potrebbero fruttare all'altenativa ed alla rinascita politica, morale e civile della sinistra in Italia se si fossero spese e si spendessero, altrettanto spontaneamente e a partire proprio dalla Capitale, per la pace e la giustizia sociale, contro la spirale guerra e terrorismo e contro quella gigantesca truffa del Ttip, negli stessi giorni in cui ad Ankara è scoppiata la bomba contro i nostri fratelli e compagni pacifisti, negli stessi giorni in cui a Berlino centinaia di migliaia di cittadini ci hanno ricordato che un altro mondo è possibile e che la partita è dura, difficile, ma non è chiusa. Si parva licet, quella di Marino sì.