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Caso Buitoni, botta e risposta tra PD e Insieme Possiamo

Economia
Sansepolcro 09/01/2021 - 11:45

"L’amministrazione Cornioli ha inaugurato da poco il suo ultimo anno di mandato e quasi tutte le problematiche più importanti della nostra città non hanno ancora trovato risposta - sottolineano dal Pd - Una delle vicende più emblematiche, su cui il sindaco-imprenditore avrebbe dovuto fare la differenza, è quella del marchio Buitoni in concessione a Newlatt da Nestlè. Uno dei cavalli di battaglia di Rifondazione Comunista e poi Insieme Possiamo, che per anni hanno denunciato, con l’allora consigliere Gabriele Marconcini, l’immobilismo delle precedenti amministrazioni e che una volta in maggioranza a Palazzo delle Laudi, hanno messo da parte il fervore e le rivendicazioni. Quando, in consiglio, il gruppo Pd-InComune ha sollevato più volte la questione del marchio Buitoni le risposte sono sempre state generiche ed evasive. Siamo contenti che anche dalla maggioranza si inizino a fare delle domande grazie alla rappresentante del gruppo misto Simona Bartolo, ma ci saremmo aspettati che a presentare l’interrogazione fosse il gruppo Insieme Possiamo, paladino a singhiozzo della questione. Anche dell’osservatorio sull’economia e il lavoro non si è sentito più parlare, eppure anni prima doveva essere uno strumento di concertazione fondamentale per le politiche economiche della nostra città. Il Sindaco, nonché assessore alle attività produttive, non è ad oggi riuscito a incidere e le forze civiche di “sinistra” hanno mantenuto un costante silenzio. Non vogliamo entrare nel merito delle scelte di un’azienda importante del territorio che sta investendo nello stabilimento di Sansepolcro e mantenendo livelli occupazionali di rilievo, ma vogliamo porre l’attenzione sulla mancanza di coerenza politica che ha contraddistinto l’intera vicenda. In questo caso, quando dalle parole si passa ai fatti è solo l’inconcludenza a regnare sovrana". Questa la posizione del PD. 
 

La risposta di Insieme Possiamo:

"Mentre la città rischia di perdere una partita importante per la propria storia, gli ex cugini del Pd danno vita ad una guerra tutta a sinistra, pardon... centrosinistra. Ancora una volta siamo a leggere un comunicato di legittima critica e senza alcun contenuto propositivo o che risponda alla domanda su quello che avrebbero fatto loro oggi. Sottolineiamo oggi, perché riguardo a ieri, cioè ai cinque anni di governo Frullani-Laurenzi, tutto è sufficientemente chiaro, ovvero niente di significativo.

Alcune verità il partito che va a braccetto con Confindustria e che si è macchiato di alcuni dei più vergognosi attentati allo statuto dei lavoratori le ha dette. In primis, se c’è qualcuno che più volte ha ricordato di vigilare sulle problematiche in corso sono proprio Insieme-Possiamo, La Sinistra e Rifondazione Comunista, ovvero i gruppi consiliari che negli ultimi dieci anni hanno ospitato i rappresentanti di una cultura politica completamente estinta in casa Pd. Per seconda cosa condividiamo il plauso a Simona Bartolo che ha presentato in consiglio comunale, finora l’unica con questo coraggio, un atto per far tornare il tema  al centro dell’attenzione anche di forze politiche più o meno inerti.

Se Insieme-Possiamo, da quando Alessio Antonelli siede negli scranni consiliari, non è più intervenuta sul tema con il suo capogruppo è anche per una tutela nei suoi confronti. Essendo Antonelli un dipendente Newlat ha un naturale conflitto di interessi nell’essere parte attiva sull'argomento. Insieme-Possiamo ha però continuato a sollecitare all’interno della maggioranza la problematica. Il “sindaco-imprenditore”, così come definito dal Pd, nonché titolare della delega alle attività produttive, si è assunto personalmente l’onere e l’onore di proseguire un lavoro riservato sulla questione. Saremo i primi a congratularci con lui o a manifestare insoddisfazione a seconda che l’esito di questo lavoro porti o meno risultati alla città. Oggi, comunque finisca la vicenda, non sembrerebbe a rischio il futuro del pastificio, ma è innegabile che l'eventuale perdita del marchio legato da quasi duecento anni alla nostra città e valle non potrà essere considerato un incidente di percorso, ma una vera sconfitta sociale, economica e culturale.

Infine l’Osservatorio Economia e Lavoro, che doveva concretizzarsi attraverso la Commissione attività produttive. Anche qui non abbiamo mai percepito un reale interesse del Pd al tema, neppure quando governava e diede un timido inizio a questo tipo di lavoro collegiale e utile alla città. Il non proseguimento di questa esperienza è stata una nostra sconfitta politica. Ogni volta che la commissione si è riunita si è trasformata in un palcoscenico del titolare della delega alle attività produttive con, in più occasioni, disagio anche da parte nostra. Siamo pronti a fare autocritica laddove è necessario, e per quanto riguarda l’Osservatorio siamo consapevoli di non essere riusciti nel nostro intento. Fare parte di una maggioranza ha significato anche accettare percorsi e passaggi che non sempre ci hanno visto soddisfatti. Questo è uno di quelli. Certo, se avessimo avuto qualche sostegno in più da parte chi si dice di sentirsi vicino ai lavoratori, forse, avremmo potuto incidere di più anche all’interno della Commissione attività produttive. Insieme-Possiamo è disponibile a fare accordi anche col diavolo quando si tratta di difendere i lavoratori".