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Spaccio di droga: scattano due arresti

Nel corso della nottata a Sansepolcro, i militari della locale tenenza, a seguito di indagini per contrastare lo spaccio di stupefacenti, hanno tratto in arresto per spaccio sostanze stupefacenti:
A. S., cl. 1989, Nigeria, richiedente asilo;
I. S. A., cl.1997, Nigeria, richiedente asilo,
Entrambi domiciliati a Sansepolcro presso una struttura di accoglienza. I Carabinieri avuta notizia, confermata anche dai responsabili della struttura di accoglienza, che alcuni richiedenti asilo vendevano sostanze stupefacenti a giovani del luogo, eseguivano perquisizione domiciliare nei loro confronti e sequestravano grammi 1 (uno) hashish, grammi 30 (trenta) marijuana divisa in dosi, un bilancino di precisione e somma contante per Euro 70 ritenuta provento di illecita attivita'. Veniva anche sequestrato smartphone marca Htc in uso ad uno dei due fermati, nella cui "chat whatsapp" erano documentate precise richieste cessione psicotropo in favore di numerosi giovani, anche minori, del luogo in corso identificazione. Gli arrestati venivano associati alle camere di sicurezza Sansepolcro e Arezzo a disposizione A.G. competente che ha fissato per la mattinata odierna udienza convalida arresto
Il gestore del centro di accoglienza aveva fatto la segnalazione alla Prefettura e ai Carabinieri, ecco la loro comunicazione:
In relazione all'arresto di due rifugiati ospiti di un centro di accoglienza a Sansepolcro, il gestore "La Rua" precisa che ai primi di febbraio aveva segnalato alla Prefettura di Arezzo e quindi alla Tenenza dei Carabinieri di Sansepolcro i suoi sospetti in merito all'atteggiamento dei rifugiati che sono stati poi tratti in arresto. In particolare era stato segnalato il cambiamento del comportamento di uno di loro e la sua frequentazione con persone alle quali non lo univano legami apparenti e motivati. Veniva espressa quindi la preoccupazione per quanto stava avvenendo con la disponibilità ad ogni approfondimento necessario. "La Rua" sottolinea il suo impegno per garantire la migliore accoglienza possibile ai rifugiati nel totale e assoluto rispetto delle regole. Nella convinzione che le leggi debbano essere rispettate da tutti e che comportamenti criminosi da parte di pochissimi finiscono per danneggiare tutti i rifugiati che non solo vivono nel rispetto delle norme ma sono sempre di più protagonisti di esperienze d'integrazione al servizio volontario delle comunità locali.