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Guerrafondai

Al di là del naso 07/03/2015 - 21:22
Nell'ultima puntata di “Otto e mezzo” condotto da Lilli Gruber si sono confrontati l' “onorevole” Daniela Santanché e lo scrittore Tahar Ben Jelloun sul discusso tema dell' ”Islam che fa paura”.
La notizia del momento è l'omicidio di Boris Nemtsov, il leader dell’opposizione in Russia, assassinato a colpi di pistola nel centro della capitale russa. Il Cremlino dichiara: «È una provocazione!» e apre le indagini. Per la stampa occidentale la faccenda è chiara: l’omicidio è stato commissionato da Putin stesso.
 
Ciò che sta accadendo da alcuni anni a questa parte è un chiaro comportamento guerrafondaio* da parte della politica e della stampa di sistema che contrappone il mondo Cristiano-occidentale con il vecchio antagonista sul continente eurasiatico da una parte, e dall’altra col blocco religioso-culturale dell’Islam. 
Guerrafondàio aff. e s. m. (f. -a) Chi è accanito fautore della guerra a ogni costo. Anche come agg.: gruppi g.; nazionalismo g.; fare una politica guerrafondaia (Enciclopedia Italiana Treccani).
Le ragioni sono molteplici ma in realtà possono essere ridotte ad un unico tema centrale: i vincitori della cosiddetta guerra fredda finita agli inizi degli anni novanta, che ha visto superare il dualismo politico tra gli USA e la Russia con l’affermarsi dell’unica superpotenza, non vogliono perdere influenza e potere. Stiamo assistendo ad un ripetersi di vecchi meccanismi di “Machtpolitik” che hanno caratterizzato gli anni precedenti alla prima guerra mondiale; e ciò sembra stare bene a tutti. O quasi!
 
La domanda semplice da porsi per analizzare gli attuali fatti di cronaca internazionale, siano essi l’uccisione di un leader di opposizione russo, attacchi terroristici nei paesi occidentali o la guerra nell’Ucraina, è: “A chi serve di più?”.
In un’ottica di politica internazionale l’asse USA-EU non può in nessun modo accettare che la popolazione filorussa dell’Ucraina non voglia l’annessione all'Unione Europea, attualmente schiacciata da una grave crisi economica. L’Unione non è mai stata meno attraente per i paesi limitrofi. Allora, cosa fare per difendere gli interessi dell'Eurogruppo? Discreditare l’unica alternativa valida di alleanza continentale, ovvero quella con la Russia di Putin. E come? Facendo vedere (leggi credere) al pubblico ben disposto che il Presidente della Federazione Russa non solo è l’unico fautore e colpevole della guerra in Ucraina ma anche capace di azioni deplorevoli e condannabili come l'eliminazione dei propri avversari politici.
Agli USA serve? Si. A Putin aiuta la morte di Nemtsov? Non credo proprio. Forse fra 20-30 anni sapremo la verità. 
 
Vale la stessa cosa per l’altra grande minaccia all’egemonia occidentale, i Paesi arabi. Questi, infatti, non accettano la supremazia americana e dunque? Facciamogli la guerra! Ma no, noi non possiamo fare una guerra perché abbiamo un’opinione pubblica per lo più pacifista, che ci deve votare per legittimare il nostre potere. E allora molto meglio discreditare i regimi che fino a ieri erano nostri alleati. Così l'opinione pubblica si convince che l'unica soluzione è il conflitto. 
 
La guerra, inoltre, viene visto come l’unico mezzo efficace per combattere la chimera immanente della deflazione che dondola sul vecchio continente come una spada di Damocle; e che si sostituisce al consumatore per far “girare l'economia”, ma questo è un altro tema.