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Migranti, il governo del cambiamento: in tre mesi oltre 12mila clandestini in più

Lo afferma lo studio dell'Ispi su dati del Viminale: gli irregolari in Italia sono in netto aumento a causa della stretta sui permessi e le domande di asilo
Politica
Italia 03/09/2018 - 17:44

12.450 clandestini in più in tre mesi. E' l'effetto della politica del governo gialloverde e del ministro dell'Interno Matteo Salvini. Dopo tre mesi la stretta sull'immigrazione comincia a farsi sentire e l'effetto pratico rischia di trasformarsi in un boomerang. Da giugno ad agosto il Viminale si sta trasformando in una macchina "sforna clandestini". Lo scrive Repubblica citando uno studio dell'Ispi, l'Istituto per gli studi di politica internazionale. I numeri, elaborati dall'Ispi su dati del Viminale, rivelano infatti che la politica di Salvini ha già prodotto 12.450 nuovi irregolari. 
Inevitabile, scrive il quotidiano, quando all'aumento dei dinieghi di protezione non corrisponde un analogo aumento dei rimpatri effettivi, solo 1.350, in calo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Inoltre ad ingrossare le fila dei nuovi irregolari sta per arrivare un consistente numero di persone a cui non verrà rinnovata la protezione umanitaria secondo le nuove indicazione fornite da una circolare del ministro dell'Interno. 
Repubblica racconta come Salvini si era subito lamentato perché i primi numeri non avevano assecondato i suoi desiderata, ma a luglio le commissioni che esaminano le richieste di asilo dei migranti sono state più solerti e la percentuale dei permessi per protezione umanitaria è scesa dal 28 al 22%. "Se, incrociando questi tre elementi (rimpatri effettivi, dinieghi di protezione e revoca di protezione umanitaria), il trend dovesse essere confermato, la stima dell'Ispi è che in due anni il numero dei migranti irregolari passerebbe dai 490mila del 2017 a 550mila nel 2019".
"La stretta anti-immigrati di Salvini, scrive Repubblica, avrebbe come effetto paradossale di creare 60mila nuovi irregolari in due anni, per intenderci migranti che (non essendo fisicamente riportati indietro e non avendo alcun diritto a forme di accoglienza) andrebbero ad aggiungersi a quanti sono costretti a vivere ai margini delle città, in condizioni sociosanitarie non dignitose e che, come confermano gli ultimi dati disponibili, finiscono con il commettere reati 20 volte di più dei migranti regolari. Insomma, tutto quello che spaventa quel pezzo d'Italia (ben il 73% secondo l'istituto Cattaneo) che ha una percezione distorta del fenomeno immigrazione, ritenendo che nel nostro Paese ve ne siano quattro volte di più".

tratto da www.globalist.it