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Dap: i tagli di Renzi all'Umbria

Politica
Umbria 19/02/2015 - 14:44

Il Documento annuale di programmazione del 2015, predisposto dalla Giunta di Palazzo Donini, è stato presentato oggi dall'assessore regionale Fabrizio Bracco alla Prima commissione dell'Assemblea legislativa, presieduta da Oliviero Dottorini. 
L'assessore ha evidenziato che viene confermata la scelta di non aumentare la pressione fiscale attraverso ritocchi di aliquote e addizionali, rinunciando così ad un introito aggiuntivo stimato intorno ai 90 milioni. Una scelta che però si scontra con la decisione dell'Esecutivo nazionale di tagliare ulteriormente i trasferimenti alle Regioni, che porterebbe l'Umbria a perdere altri 126 milioni di euro. Una cifra che si sommerebbe ai 34 milioni di euro che la Regione dovrà reperire come quota di cofinanziamento della programmazione europea. “Abbiamo proposto al Governo – ha spiegato Bracco – di incidere sui fondi Fas che vengono trasferiti alle Regioni, se la nostra posizione non prevarrà sarà direttamente l'Esecutivo a decidere e probabilmente agirà su Iva e Irap non sanitaria. In questo modo l'Umbria riceverebbe un colpo durissimo”. Rispetto ai dati che vedrebbero l'Umbria subire le conseguenze della crisi in maniera più consistente delle altre Regioni, Bracco ha sottolineato che “se si considera il decennio appena appena trascorso, l'Umbria ha registrato una contrazione economica legata soprattutto alla fine della ricostruzione post sisma (nel 2008) che ha coinciso con l'inizio della crisi. Nonostante ciò l'export, al netto di Ast, è aumentato, grazie alle imprese che hanno innovato e investito sulla formazione del personale.

Bracco ha poi evidenziato che “il Dap 2015 è un documento di passaggio tra due legislature, che continua sulla strada del contenimento, razionalizzazione, riorganizzazione e ottimizzazione della spesa, senza intaccare servizi essenziali come sanità e trasporti, ma concentrando le risorse su ciò che può produrre sviluppo, crescita ed innovazione. In ambito sanitario si dovrà procedere con ulteriori razionalizzazioni, che passeranno per la reazione dei dipartimenti interaziendali e delle Case della salute (che saranno sperimentate a Marsciano e Todi). Nel 2015 oltre alla fine della legislatura, ci sarà la chiusura degli interventi della programmazione 2007-2013 e l’avvio della fase attuativa della programmazione comunitaria 2014-2020. Il Dap per questi motivi è orientato soprattutto a portare a termine le attività già avviate, senza impegnare il nuovo Consiglio regionale. In materia ambientale, si esclude il ricorso alla termovalorizzazione, si punterà tutto sulla raccolta differenziata, come pure verrà sostenuta la produzione di energia da fonti rinnovabili che già garantisce il 55 per cento della produzione umbra”.

“Il Documento annuale di programmazione ha QUATTRO AREE DI AZIONE PRIORITARIE: le politiche per la RIPRESA ECONOMICA, basate sulla specializzazione e innovazione dell’intero sistema produttivo regionale (agricoltura, manifatturiero e terziario di mercato); le politiche per rafforzare il CAPITALE UMANO regionale, investendo su istruzione e formazione durante l'arco della vita attiva; le politiche per tutelare attivamente le RISORSE TERRITORIALI regionali, promuovendo un modello di sviluppo a minori emissioni di CO2, capace di sfruttare le risorse, soprattutto energetiche, in modo efficiente, garantire la tutela dell’ambiente e della biodiversità e promuovere lo sviluppo rurale; le POLITICHE INCLUSIVE per chi vive in Umbria, costruendo un welfare attento alla centralità della persona, al supporto ed al sostegno alle famiglie, alla qualità e flessibilità dei servizi”. Oltre a proseguire il processo di razionalizzazione e contenimento avviato sulle spese "generali" e di acquisto di beni e servizi, la politica di bilancio avrà come obiettivi per il 2015: revisione della struttura della spesa, tagliando la spesa distributiva e riducendo al minimo i contributi nei confronti di enti, associazioni, fondazioni, organizzazioni e manifestazioni; ulteriore rafforzamento delle politiche di razionalizzazione del personale della Regione e degli enti dipendenti; prosecuzione, anche in base alle nuove norme nazionali, della razionalizzazione e del perseguimento di sinergie ed integrazioni nel sistema delle Agenzie regionali e delle società partecipate; destinare le poche residue risorse settoriali, a titolo di cofinanziamento, su progetti di grande rilevanza, quali la nuova programmazione comunitaria, alla quale andrà assicurato l’adeguato cofinanziamento regionale, in base ai piani finanziari che saranno approvati con i futuri Programmi operativi. Sarà molto importante utilizzare bene il nuovo Fondo sociale europeo, per rispondere alle esigenze delle famiglie umbre che sono in povertà o che vivono al limite di quella soglia”.