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Sansepolcro, La Sinistra: politiche e investimenti sbagliati nel territorio

Politica
Sansepolcro 16/09/2015 - 13:09

Le notizie sulla mobilità ferroviaria che giungono dalla vicina Umbria e che interessano concretamente anche la nostra Valtiberina Toscana ci colgono sempre di sorpresa, soprattutto se riportate a ridosso della riapertura delle scuole, in un periodo dell'anno in cui il numero dei pendolari aumenta considerevolmente.

“C’era da aspettarselo” dichiara Gabriele Marconcini, consigliere de La Sinistra, “visto il susseguirsi di tagli ai trasporti pubblici locali, a partire da quelli più pesanti effettuati dal governo Renzi, che mettono a rischio l'intero sistema del trasporto pubblico locale: negli ultimi anni sia il trasporto su rotaia che quello su gomma è stato interessato da un'opera di progressivo depotenziamento che ha creato forti preoccupazioni e disagi a quei cittadini che per motivi lavorativi, sanitari, burocratici, di studio o familiari sono costretti a recarsi nei centri più grandi.”

Dal nostro punto di vista il problema è da ricondurre a quando, a partire dagli anni '60 e '70, le linee ferrate sono state messe in secondo piano – sia per quanto riguarda la programmazione dei trasporti, sia per quanto concerne manutenzione degli stessi – in maniera tale da favorire il trasporto privato: da quel momento in poi, dopo il proliferare massiccio di opere infrastrutturali come viadotti, gallerie e strade, la rete di trasporti nazionale è infatti caduta gradualmente in uno stato di degrado che talvolta sembra rasentare il collasso (come nel caso dell'E45, le cui inadeguatezze si ripercuotono inevitabilmente sulla qualità della vita delle persone che sono costrette a percorrerla quotidianamente). Oggi ci troviamo dunque a dover pagare sulla nostra pelle delle scelte politiche che oltre ad esserci costate moltissimo e non avere mai investito sulla manutenzione delle opere, hanno contribuito ad aumentare l'inquinamento e la deturpazione dei paesaggi.

Tornando al tratto altotiberino, gli investimenti che in passato sono stati fatti nella rete ferroviaria FCU potevano sicuramente essere più oculati, visto che a sua tempo si decise di de-elettrificare la rete per poi, dopo circa 10 anni, ri-elettrificarla e continuare ad utilizzare per la maggiore carrozze a motore invece di quelle elettriche.

“Solo ora” continua il consigliere Marconcini “ci rendiamo conto dello stato in cui si trova la tratta ferroviaria che da Sansepolcro conduce nel capoluogo Umbro? Solo dopo che la rete ferroviaria è passata a RFI e che quindi si è preso atto dell’insicurezza nella tratta Città di Castello – Umbertide ci preoccupiamo della mancata manutenzione? Questo ci conferma quanto da tempo sosteniamo, ovvero che le risorse e gli investimenti vengono fatti solo per le grandi nuove opere che spesso poi, nel caso vengano portate a compimento, si rivelano anche tra quelle più inutili e deturpanti. Di fronte ad un approccio ottuso come questo che spesso finisce per alimentare lunghe sequenze di rincari, inefficienze e dilatazioni continue dei tempi di realizzazione, è evidente che gli enti locali si dovrebbero mobilitare per tutelare i diritti e le istanze dei cittadini, indirizzando l'agenda politica sulle opere che davvero servono ai territori.”

Come Sinistra chiediamo dunque al Governo Nazionale di rivedere il piano di investimenti partendo principalmente dal ripristino e l’utilizzo dell’esistente con un piano di manutenzione efficace a tal punto da migliorare i trasporti pubblici, in particolare le linee ferroviarie che collegano le grandi città con zone più marginali; a RFI e a FCU di ripristinare il tratto interrotto della Ferrovia Centrale Umbra e di organizzare un piano di trasporti funzionale ed efficiente. Infine sollecitiamo fortemente i governi locali a porre maggiore attenzione al tema del trasporto pubblico al fine di garantire una mobilità sostenibile ed efficacie che sia in grado di rispondere alle esigenze dei pendolari e che, più in generale, sappia incentivare l'utilizzo dei mezzi pubblici.