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La Sinistra e Prc intervengono sulla vicenda SAV

Politica
Sansepolcro 04/08/2015 - 19:41

Marconcini esordisce facendo presente come stranamente molte delle

vicende lavorative della vallata prendano una piega preoccupante

sempre nei momenti in cui le attenzioni si affievoliscono. Il Neo

Consigliere sostiene che: “ Non è un caso ma qualcosa di studiato

preventivamente a tavolino il fatto che durante il periodo feriale ci

sia più margine per operazioni di licenziamento o dichiarazioni di

stato di crisi ed è semplice capirne i motivi: diminuendo le

attenzioni mediatiche e istituzionali, automaticamente scivolano via

in modo più snello strategie di questo tipo. Negli ultimi anni ci

siamo ritrovati più volte ad affrontare situazioni di questo tipo e

non vorremmo che ciò si verificasse anche per l’ex Molino sociale”.

Sulle notizie riprese dal comunicato della FLAI Cgil e al nuovo

capitolo della vicenda Sav dove si parla di mancanza di liquidità,

probabili esuberi, mancati investimenti, mensilità riscosse con fatica

o nel caso della quattordicesima mai percepite, interviene anche il

Segretario Prc Cheli. L’ex Consigliere da sempre vicino alle vicende

lavorative della vallata e spesso critico con i soggetti chiamati in

causa dichiara: “Francamente sono stanco di dire avevamo ragione,

secondo noi, ma a detta anche dell’ex Presidente di Sav, le operazioni

che hanno portato nuovi soggetti alla direzione aziendale sono solo

di carattere economico; si doveva salvare il Pif ricevuto dalla

Regione Toscana (l’unico strumento era tenere in piedi l’attuale

ragione sociale, almeno per altri 24 mesi) che in caso di fallimento

sarebbe dovuto ritornare al mittente, quindi si tenta di inserire

volti nuovi per recuperare credibilità nei confronti del credito e

automaticamente prendere tempo. Qui si parla però di lavoratori che

hanno lasciato Tfr in azienda e fatto fideiussioni per

ricapitalizzare la stessa, si tratta di denaro pubblico intercettato e

non fatto fruttare, si parla di giochi dove la politica regionale ha

le sue responsabilità nell’aver voluto mantenere la toscanità

dell’azienda al fine di erogare il contributo. Si parla di una

politica distante dalle volontà e dalle esigenze di un territorio

troppo spesso abbandonato dai livelli superiori, si parla di soluzioni

che a fatica le parti sociali e i sottoscritti hanno portato nei

tavoli Istituzionali, imprenditore con la I maiuscola, con piani

industriali alla mano e garanzie occupazionali a 360°, puntualmente

respinto per pressioni incomprensibili radicate che emergono

puntualmente dal conflitto d’interessi che c’è tra politica,

imprenditoria e territorio. Ora basta giocare con le persone, le

famiglie e l’economia della nostra vallata, dissentiamo da tutto

questo con forza, richiamando le parti in causa a un giusto confronto

che tuteli i lavoratori e l’indotto, quello stabile è storia,

sacrificio e funzionalità dell’intero tessuto agricolo locale a cui è

sempre mancata competenza ma mai lavoro.” Cheli infine afferma: “Siamo

a disposizione della Dirigenza aziendale per aprire un confronto sano

e costruttivo, dell’amministrazione per mettere a disposizione idee e

competenze e naturalmente della Cgil qualora sia utile.”

Chiude Marconcini: “Il mio impegno è quello di sollecitare la

convocazione della Commissione Attività Produttive richiesta dalla

FLAI Cgil e di essere propositivo al tavolo, in linea con le nostre

posizioni sopra citate dal Segretario”.