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“Lavoro, condividiamo le preoccupazioni della Cgil, ma bisogna passare dalle parole ai fatti e mandare a casa Renzi”

Lavoro
Umbria 17/08/2016 - 16:26

Le analisi e le proposte avanzate dal Segretario della Camera del Lavoro Cgil di Perugia Filippo Ciavaglia rispetto alla crisi che attraversa la nostra regione sono condivisibili. L’Umbria, infatti, continua ad essere colpita da una forte disoccupazione, dalla recessione e dall’allargamento delle povertà. Le misure in campo a livello regionale non sono sufficienti, perché dentro la crisi italiana c’è davvero una specificità della nostra regione. Il governo regionale ha però deciso di non disturbare il capo. E così facendo le politiche di Renzi sul lavoro e sull’economia, completamente fallimentari sul piano nazionale, hanno aggravato una già pesante situazione umbra. I bollettini dell’Istat e l’ultimo rapporto dell’Istat ce lo dicono con chiarezza: cancellazione dell’articolo 18, massima precarizzazione del lavoro in ingresso tra eliminazione delle causali nei contratti a termine e esplosione dei vouchers, demansionamento e videosorveglianza, ed un’ enorme quantità di risorse regalate alle imprese (comprese quelle che avrebbero dovuto essere perseguite per l’irregolarità dei contratti stipulati) hanno prodotto questo quadro di regressione sociale senza precedenti. Il Jobs Act, votato in direzione nazionale del PD anche dalla Presidente Marini, non è servito e non serve a creare occupazione. È servito e serve a rendere più ricattabili le lavoratrici e i lavoratori, ad indebolirli e frammentarli ulteriormente, a partire proprio dalla partita dei rinnovi dei contratti nazionali. L’esplosione dei vouchers è la manifestazione più evidente dell’idea che hanno Renzi e il PD del lavoro, un’idea “usa e getta”, fatta di salari da fame e senza diritti.
Per questo consideriamo di grandissima importanza i referendum sul lavoro promossi dalla Cgil, per ripristinare l’articolo 18 ed estenderlo ed eliminare i vouchers e ribadiamo che condividiamo la proposta di varare un Piano del Lavoro. E’ arrivato però il momento di passare dalle parole ai fatti. La demistificazione della propaganda del governo si può e si deve rafforzare con la rivendicazione di una politica economica e del lavoro radicalmente alternativa. Per fare questo serve una mobilitazione generale per mandare a casa Renzi. Quale migliore occasione del referendum costituzionale.

Enrico Flamini, Segretario Regionale di Rifondazione comunista dell’Umbria