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Bollette acqua, De Luca: "Da capogiro dopo le privatizzazioni"
"Ormai è dato di un fatto: quando arrivano i privati nella gestione dell'acqua le bollette diventano da capogiro". Così il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca in una nota congiunta con un consistente numero di consiglieri comunali della provincia di Perugia e di Terni, in seguito “all'aumento percentuale sul costo della bolletta della Sii che sfiorerà l'8 per cento nel prossimo triennio e la previsione di aumento di Umbra Acque per lo stesso periodo fino al 17,5 per cento”.
"Aumenti consistenti – si legge nel comunicato - si aggiungono a tariffe che già erano tra le più alte in Italia. Rincari che sono il frutto di scriteriate operazioni di privatizzazione. Cos'hanno in comune Sii e Umbra Acque? Entrambe – spiega De Luca - hanno ceduto quote ai soci privati, mettendo poi gli stessi in una situazione di vantaggio rispetto ai comuni”.
“Per quanto riguarda la Sii – continua De Luca - la posizione del privato è stata addirittura potenziata pochi mesi fa, con la vendita senza gara del 15 per cento delle quote Asm a Umbriadue, partecipata di Acea. Operazioni per le quali saranno i cittadini a pagare un conto salato, nonostante il centrodestra avesse promesso che le tariffe sarebbero diminuite e l'acqua sarebbe rimasta pubblica”.
"Di fatto, invece – osserva il capogruppo pentastellato -, le bollette diminuiscono non per i cittadini serviti della Sii o di Umbra Acque, ma per quelli serviti dalla VUS Acqua che è una società totalmente a guida pubblica. In Umbria solo dove la gestione dell'acqua è interamente pubblica non è previsto nessun aumento delle tariffe. Quando i cittadini votarono nel referendum per l'acqua pubblica ci avevano visto lungo. I beni comuni – conclude - mal si conciliano con gli affari delle multinazionali”.