Tu sei qui

Grande successo per l'edizione 2015 del Festival dell'Autobiografia

Cultura
Anghiari 09/09/2015 - 16:48

Sabato 5 settembre, sulla terrazza del teatro Giuseppe Cederna conversa tranquillamente con le persone che gli si avvicinano, chi per salutarlo, chi per dargli il benvenuto, chi per farci una foto. E’ arrivato da poco e sta attendendo di entrare in teatro per ricevere il Premio Città dell’Autobiografia 2015, momento centrale del Festival dell’Autobiografia che si è svolto ad Anghiari dal 3 al 6 Settembre. Poco più tardi, sul palco, tra sorrisi e riflessioni, racconta di sé e dei suoi viaggi e riceve dal sindaco di Anghiari Riccardo la Ferla, dalla presidente e dal direttore della Libera Università dell’Autobiografia, Stefania Bolletti e Duccio Demetrio, il premio, assegnatogli per “la sublime poetica del viaggiare che nei suoi racconti sempre si incontra con il sentimento e le virtù della timidezza”. Sono questi racconti la sera ad incantare un teatro gremito di pubblico, che ascolta raccontare della sua India, del suo Nepal, del suo lavoro, lasciando ad ognuno, tra silenzio e risate, la possibilità di rispecchiarsi e riflettere sulle proprie esperienze.

Questo è soltanto uno dei molteplici eventi ai quali il pubblico del Festival ha avuto il piacere di partecipare, ogni volta immergendosi nelle storie e le narrazioni dell’altro, o nelle narrazioni che possono scaturirne. Particolarmente significativa e arricchente è stata la lezione del prof. Brockmeier che, per la prima volta ad Anghiari, ha illustrato i legami tra cultura, individuo e narrazione partendo da Calvino, e dalle figure dell’eremita e del partigiano, sottolineando anche come narrarsi sia un impegno verso sé stessi e verso gli altri. In tale senso sono andati anche gli interventi di Antonio Damasco, Direttore della Rete Italiana di Cultura Popolare e Natalia Cangi, Direttrice dell’Archivio Diaristico di Pieve Santo Stefano, sul palco insieme al vincitore del Premio Pieve 2012, Castrenze Chimento, che hanno messo in luce i legami tra la narrazione personale e la sua importanza per la comunità nel costruire anche una narrazione corale che ne promuova lo sviluppo. A fare eco a questo, nel pomeriggio di venerdì, anche un ricordo di Don Andrea Gallo, con il racconto di chi oggi, nella comunità di San Benedetto al porto, di Genova, prosegue il lavoro di Don Gallo.

La scrittura autobiografica è, inoltre, possibilità anche di “dire” qualcosa che in altro modo non si riesce a dire: sul palco l’attore Carlo Gabardini ha presentato il suo testo Fossi in te io insisterei, ridendo per le sue battute, ma anche fermandosi nella narrazione di un cammino di lutto che può durare anni e che ha bisogno di essere raccontato e rielaborato, così come il cammino di presa di consapevolezza della propria sessualità, ma anche delle proprie passioni e dei propri desideri, ne siamo certi, i presenti non lo ricorderanno mai più solo come Olmo, noto personaggio in Camera Cafè.

Tra i numerosi aperitivi con le storie, alcuni momenti sono stati particolarmente toccanti, come quello della presentazione di Laura Mazzeri, che racconta di sé e dell’esperienza di trapianto in Tra due vite, uscito il 2 settembre, o ancora quando alcuni ragazzi dell’Istituto Agazzi di Arezzo hanno letto le proprie scritture, raccolte nel testo Cuori in Ombra. Scrivere per farsi capire, nell’aperitivo dedicato alle Storie di diverse abilità.

Da segnalare la conferma del successo del Premio Città dell’Autobiografia - Sezione Studi e ricerche. Durante la Premiazione i finalisti si sono alternati nel raccontare la propria ricerca, la vincitrice Francesca Scarselli, che ha vinto con la ricerca Titanic Tahriib. Pratiche, poetiche e politiche con i rifugiati somali a Firenze, ha chiuso la propria leggendo versi della poetessa somala Warsan Shire: “nessuno se ne va via da casa finché la casa è una voce soffocante/che gli mormora all’orecchio/vattene/scappa lontano adesso/non so più quello che sono/so solo che qualsiasi altro posto/è più sicuro di qua.”

Sono tante le storie che si sono incontrate ad Anghiari, nei giorni scorsi. Le persone hanno potuto ascoltare storie di lavoro, di cura, di donne ferite, di emancipazione, di poesia, di apprendimento, di esili e approdi e, ancora, ascoltare narrazione legate alla musica e al movimento, con la presentazione dell’autobiografia del jazzista Gaetano Liguori e la proiezione del film sulla ballerina argentina Maria Fux, Dancing with Maria, preceduta da un bellissimo momento di danza, insieme, nella piazza davanti al teatro. Infine, storie legate all’Ecologia Narrativa, per chiudere il festival domenica mattina.

Durante i tre giorni di Festival il dialogo e lo scambio sono stati caratteristiche principali e si sono percepite la nascita di nuove idee e di nuove progettualità legate all’Autobiografia che, ancora una volta, non potevano non partire da Anghiari. Anche in questa edizione molte le collaborazioni che l’organizzazione del Festival vuole sottolineare: con il Comune di Anghiari, con il Teatro di Anghiari, con la Rete Teatrale Aretina, con Effetto K, con i commercianti di Anghiari, con l’associazione ProAnghiari e con i giovani volontari. Tutti insieme hanno reso il Festival ancora più ricco.