Per assestare qualche colpo al passato ho deciso di leggere l'ultima pubblicazione di David Foster Wallace "Un antidoto contro la solitudine". L'autore di Infinite Jest, libro che ho letto a fasi alterne e con molta fatica,si è rivelato un ispiratore di pensieri tutti che guardano al futuro  che si trascinano grassi e stanchi eppure belli nei vicoli della mia semplice esistenza.Si tratta per lo più di frammenti, schegge, quali possono essere contenute in una conversazione o in un breve saggio nei quali è però sempre riconoscibile la grandezza di uno scrittore: la compattezza del pensiero intorno a "luoghi mentali" ricorrenti. Molte delle sue riflessioni infatti girano intorno al gesto creativo come atto salvifico nel mare di solitudine in cui ci troviamo a navigare a vista. Dialogando con critici letterari, giovani studenti o altri scrittori Wallace racconta e analizza senza retorica le proprie opere. Esponendo le sue idee sulla scrittura e sulla letteratura  arriva a commentare la società americana e occidentale in genere facendo emergere il ritratto di un pensatore appassionato, cinicamente lucido ma allo stesso tempo mosso da autentica generosità cerso chi lo legge e puro amore nei confronti del suo "mestiere di scrivere". Il libro è pubblicato dalla Minimum Fax, casa editrice indipendente romana attiva da 20 anni e nota per le sue scelte editoriali di spessore!