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«Vai Alexis», la Grecia in piazza

Politica
Internazionale 12/02/2015 - 16:40

Le manifestazioni. In migliaia da Atene a Salonicco per sostenere il governo in Europa

Ci si è messa pure la neve a sfa­tare l’ennesimo luogo comune che vuole il nord Europa sem­pre al freddo e, vice­versa, il sud al calmo. Ad Atene ha fioc­cato inten­sa­mente per un paio di giorni, una col­tre bianca ha rico­perto l’Acropoli ma que­sto non ha impe­dito alla piazza del Par­la­mento di riem­pirsi di mani­fe­stanti, que­sta volta arri­vati a sup­por­tare la bat­ta­glia del governo Tsipras-Varoufakis per cam­biare le poli­ti­che euro­pee di auste­rity. Così la piazza che fino a qual­che set­ti­mana fa era depu­tata alle con­te­sta­zioni si è tra­sfor­mata e i mani­fe­stanti l’hanno tro­vata sgom­bra, come già qual­che giorno fa, da infer­riate e poli­ziotti anti­som­mossa. Un’impressione note­vole per chi ha ancora negli occhi gli spie­ga­menti di forze del pas­sato, i lanci di lacri­mo­geni e le manganellate.

Tra i motivi di risen­ti­mento pure il rifiuto, da parte della Ger­ma­nia, del paga­mento dei debiti di guerra richie­sto dome­nica scorsa davanti al Par­la­mento di Atene da Ale­xis Tsi­pras. Il mini­stro degli Interni di Ber­lino Franck-Walter Stein­meier ha rice­vuto ieri il suo omo­logo ate­niese Nikos Kotzias, riba­den­do­gli che il governo tede­sco non ha alcuna inten­zione di ria­prire la part­tita dei debiti di guerra (una que­stione che si era già posta in Ita­lia al tempo della sco­perta dell’ “arma­dio della ver­go­gna” e per la quale pro­prio ieri un pic­colo comune del Molise, For­nelli in pro­vin­cia di Iser­nia, ha deciso di fare un’azione legale per la strage del 4 otto­bre 1943, quando sei cit­ta­dini del luogo furono impic­cati dai nazi­sti per rappresaglia).

Ma il brac­cio di ferro vero, per il governo Tsi­pras, riguarda la pos­si­bi­lità di avere «più tempo» dall’Europa per poter fare le riforme pro­messe in cam­pa­gna elet­to­rale, come ha espli­ci­ta­mente chie­sto il mini­stro delle Finanze Yan­nis Varou­fa­kis nel suo tour per le capi­tali euro­pee, la scorsa set­ti­mana. È su que­sto che si tratta ai livelli più alti delle isti­tu­zioni comu­ni­ta­rie e con i governi, e l’avversario più intran­si­gente rimane ancora una volta la Ger­ma­nia, che non vuole saperne di con­ce­dere dero­ghe e sconti alla Gre­cia, a dif­fe­renza della Fran­cia che lavora a una media­zione (attra­verso il com­mis­sa­rio socia­li­sta Pierre Mosco­vici) per non far sal­tare tutto e rischiare di pro­vo­care un disa­stroso Gre­xit che, come ha fatto sapere ieri il governo por­to­ghese, rischie­rebbe di avere con­se­guenze cata­stro­fi­che per l’intero pro­cesso di uni­fi­ca­zione con­ti­nen­tale e di con­se­gnare su un piatto d’argento la vit­to­ria alle destre più estreme (in Fran­cia pro­prio nel col­le­gio di Mosco­vici, con­si­de­rato “sicuro” per la sini­stra, dome­nica scorsa il Ps l’ha spun­tata per appena un migliaio di voti sul can­di­dato del Fronte Nazio­nale, che ha otte­nuto una per­cen­tuale mai vista finora in una ele­zione poli­tica, segno che la cre­scita non si è arre­stata). Ma al momento il muro con­tro muro non pare aver fine: per il mini­stro delle Finanze di Ber­lino Wol­fgang Schau­ble ci sono solo la troika e il rispetto del pro­gramma con­cor­dato con il pre­ce­dente governo Sama­ras. Pro­prio i punti sui quali Tsi­pras non può cedere, pena per­dere la fac­cia davanti agli elet­tori ad appena quin­dici giorni dal voto.

Per far sen­tire la pro­pria voce in que­sta dif­fi­cile par­tita anche ai tede­schi, migliaia di sup­por­ter del governo Tsi­pras sono scesi in piazza ieri sera a piazza Syn­tagma e in altre città della Gre­cia, a comin­ciare da Salo­nicco e Patrasso. Mani­fe­sta­zioni di soli­da­rietà con la Gre­cia si sono svolte anche in diverse città ita­liane. Da Vene­zia (dove pomo­dori, uova e fumo­geni sono stati lan­ciati con­tro il con­so­lato tede­sco) a Firenze, fino a Roma, sono state prese di mira le sedi di rap­pre­sen­tanza del governo di Angela Mer­kel, in attesa della mani­fe­sta­zione di sabato nella capi­tale, che si annun­cia molto par­te­ci­pata. A Milano si è svolto un pre­si­dio davanti alla sede di Bankitalia.

Sul fronte euro­peo, invece, i movi­menti anti-austerity si stanno orga­niz­zando per il Bloc­kupy Frank­furt del 18 marzo pros­simo, nella città tede­sca che ospita la sede della Bce. Per dimo­strare che Syriza e i greci non sono soli.

RED.

da il manifesto