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La Sinistra per Castello: «Continuiamo a dare un governo di sinistra alla Città»
Prendiamo atto che l’elemento decisivo uscito dall’incontro promosso dal PD è la volontà di costruire una discontinuità rispetto all’attuale amministrazione e, nei fatti, all’attuale natura politica della coalizione. Tra le forze politiche presenti manca solo un accordo su come declinare questa discontinuità, se debba essere cioè di carattere programmatico o fondata sul cambio degli interpreti. Ora, per chi come “Umbria Migliore” negli ultimi cinque anni ha praticamente votato sempre contro gli atti dell’amministrazione è del tutto comprensibile una certa incompatibilità programmatica. Singolare è che ad avvallare questa impostazione e a non provare un certo disagio siano forze politiche che hanno avuto e stanno avendo ruoli di primo piano nel governo locale, a partire dal PSI, il partito del sindaco. Certo, lo avevamo detto: l’anomala convocazione di un incontro da parte del PD e la delegittimazione dell’attuale coalizione di governo non poteva che produrre uno stato di totale confusione a beneficio del solo PD che, nei fatti, sta rimettendo tutto in discussione senza riuscire a dire ancora se Bacchetta va bene oppure no. E così proprio la mancata convocazione dell’attuale coalizione da parte di Bacchetta sta determinando l’impossibilità per le forze politiche che lo hanno sostenuto di esprimere un giudizio collegiale su quanto è stato fatto negli ultimi cinque anni e di poterlo dire con chiarezza alla Città. Certo, si può fare sempre meglio, ma l’alternatività rispetto alle politiche nazionali di Renzi è stata evidente soprattutto per i cittadini. Infatti, e solo per dirne alcune, sullo stato sociale sono state aggiunte maggiore risorse per la crisi, sono aumentati i servizi rivolti ai nidi, le rette sono rimaste inalterate con maggiori agevolazioni; sulle mense è stata tolta la plastica, sono stati determinati maggiori sconti per le famiglie con più figli, è stata innalzata la soglia Isee per l’accesso ai servizi per equilibrare la nuova Isee nazionale; la pressione tributaria è tra le più contenute dell’Umbria grazie ad una forte lotta all’evasione fiscale e all’articolazione massima di tutte le aliquote tributarie e Irpef per diversificare il prelievo a seconda delle possibilità; sono aumentate le risorse alle piccole imprese e sono ripartiti gli investimenti pubblici per sostenere l’economia anche attraverso il ricorso al’indebitamento che è stato comunque ridotto del 13%.
Ora, su queste premesse, vogliamo dire chiaramente che condividiamo quanto sostiene Sinistra Italiana rispetto al PD renziano e che, per questo, mettere in discussione Bacchetta rischia di fare il gioco del PD. Detto questo, però, per parte nostra resta valida la disponibilità a rimettere tutto in discussione dentro un processo unitario della sinistra in cui gli aderenti possano decidere democraticamente secondo il principio di “una testa, un voto” la definizione di una lista, le proposte programmatiche e la collocazione elettorale. Noi intanto saremo in piazza a Città di Castello sabato 9 aprile a sostenere le ragioni del comitato altotiberino per il SI al referendum contro le trivelle. Quale occasione migliore per incontrarci ed iniziare a discutere. I tempi stringono. Vi aspettiamo.
per “La Sinistra per Castello”
Alessandro Alunno (Possibile)
Paolo Capacci (Rifondazione comunista)

