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Lucia Marcacci sul ko di Ostia

Volley
San Giustino 25/02/2015 - 16:21

Che cosa è successo domenica scorsa a Ostia? Perché quella Top Quality Group San Giustino che aveva brillantemente battuto la Zambelli Orvieto si è “sgonfiata” sul più bello lasciando la scena alle avversarie? Dall’ipoteca sui 3 punti (ricordiamo che le biancazzurre conducevano per 1-0 e per 24-22 nel secondo set) alla posta piena che invece è andata ad appannaggio della formazione locale, di differenza ne passa. A queste domande risponde, nel consueto commento di metà settimana, la regista e capitano Lucia Marcacci (nella foto). “E’ successo che all’improvviso si è spenta la luce – dice la Marcacci – e che il black-out è stato totale, come se fossimo tante lampadine in serie alle quali stacchi la spina oppure spezzi un filo: smettono tutte di funzionare”. Eppure, eravate partite con il piede giusto.

“Certamente! Nel primo set, eravamo sempre avanti di 1-2 punti, subivamo il loro pareggio ma poi le respingevamo sempre a -2, perché la concentrazione era massima. Non a caso, abbiamo vinto per 25-23. Nella seconda frazione, non riesco ancora a spiegarmi cosa sia successo, ne’ voglio parlare di eccessiva sicurezza, perché sul 21-13 puoi anche leggermente mollare ma, quando vedi che le altre recuperano punto su punto, poi capisci che devi svegliarti. Non è purtroppo successo.

E dire che avevamo ridotto al silenzio un intero palazzetto, ma loro hanno cominciato a riprendere fiducia e sono state abili nello speculare sui nostri difetti”. Di perdere un set in maniera clamorosa ci può stare. È meno comprensibile il duro contraccolpo che avete accusato. Perché non c’è stata reazione? “Verrebbe da rispondere che abbiamo sentito vacillare le nostre sicurezze, perché magari la convinzione di potercela fare era forse anche troppo eccessiva e dovuta inconsciamente al fatto che stessimo giocando contro una delle ultime in classifica. L’unica piccola attenuante è costituita dal fatto che l’Ostia, pur rimanendo nella zona calda, è ora un’altra squadra rispetto a quella da noi affrontata in novembre, con la Momoli giocatrice di grande qualità. Con noi, ha collezionato la terza vittoria di fila e una spiegazione logica ci deve essere”.

Il tecnico Brighigna ha parlato anche di nervosismo ingiustificato; in fondo, non avevate motivi per farvi sopraffare dalla tensione. “E’ vero anche questo. Ci siamo innervosite: oltre alla calma, abbiamo perso anche la lucidità: non eravamo più capaci di “sentirci”, mentre loro si sono strette l’una con l’altra”. Guardando i numeri e analizzando l’andamento della stagione, la conclusione da ricavare è che al momento siete una squadra “bella” solo in casa. Perché? “Perché magari in casa riusciamo a trovare quel qualcosa in più che ci ha permesso di vincere gare anche difficili, vedi quella contro Bologna. Più che di fattore campo, però, parlerei anche di un fisiologico “scarico” di energie in settimana dopo aver dato tantissimo per battere l’Orvieto. Può capitare che a una maiuscola prestazione ne faccia seguito una in tono minore, anche contro chi ha molti meno punti di te in classifica, ma non giustifica comunque la sconfitta”. Come capita spesso che, dopo una prestazione negativa, l’orgoglio “partorisca” una prova da leoni … ”A livello di intenzioni sarà così: siamo caricati al massimo per domenica prossima, sia perché il Capannori ci dimostrò all’andata di che pasta era fatto, sia perché vogliamo cancellare subito Ostia e soprattutto dimostrare che il vero San Giustino è quello che lotta e vince, anche soffrendo”.