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Tamat e Chiesa Valdese, lavoriamo insieme per diritti umani e lotta alla povertà

Diritti
Umbria 12/01/2019 - 17:42

Per farlo, in questo momento più di prima, occorre promuovere la comprensione, il dialogo e l’attenzione ai problemi degli altri, perché questo significa investire sul nostro futuro e cambiare la retorica, costruendo narrative solidali e inclusive

Sono questi i principi che muovono la nostra organizzazione, principi condivisi con la Chiesa Valdese che da anni lavora al nostro fianco nei progetti di cooperazione internazionale per lo sviluppo. Era il 1993 quando i valdesi decisero  di destinare il loro 8x1000 unicamente per progetti di natura assistenziale, sociale e culturale e che una parte dell'importo totale dei fondi ricevuti fosse devoluta a sostegno di progetti nei Paesi in via di sviluppo 

In questo senso lavora con noi in SANO - Sicurezza Alimentare e Nutrizionale per le scuole di Ouagadougou-  progetto che si inserisce nel quadro del progetto RASAD - Reti di Acquisto per la Sicurezza Alimentare con il supporto della Diaspora burkinabè d'Italia. Il progetto ha come obiettivo la lotta alla malnutrizione infantile con un servizio mensa che dà un pasto completo al giorno a circa 500 bambini/e nell'intervallo tra le lezioni scolastiche e momenti di formazione e sensibilizzazione dedicati ad alunni, insegnati e genitori.

SANO è stato inoltre protagonista di un percorso espositivo all'interno dell'appena concluso Festival del Mondo in Comune- UmbriaMiCo, al Cinema teatro Astra di san Giustino alla presenza di Pawel Andrej GAJEWSKI, pastore della Chiesa evangelica valdese.

Ha cofinanziato DVD - La dignità ha il volto di donna- un progetto a sostegno delle donne volto a combattere la povertà in Mali. Il progetto è stato avviato con l’identificazione di due associazioni di donne, una a Kambila in zona rurale; l’altra a Kati in zona urbana. L’obiettivo è quello di rafforzare le attività “core” dei due gruppi attraverso la concessione di microcredito per lo sviluppo dell’orticoltura da una parte e la produzione/vendita di prodotti alimentari trasformati  dall’altra.

Un mondo senza confini, un'azione tesa allo scambio al benessere comune. Siamo cittadini del mondo e abbiamo il dovere di vivere come tale questa responsabilità. Sono questi i motivi che hanno spinto la Chiesa valdese a dare nuovamente esempio in questi giorni di cosa questo significhi: ha deciso di agire accogliendo. Dopo 19 giorni in mare, i migranti della Tea Watch e delle Sea Eye sono sbarcati e la Chiesa Valdese ha deciso di affrontare tutti gli oneri dell'accoglienza delle persone che arriveranno in Italia. Ora la Chiesa Valdese fa appello all'Europa sottolineando  la necessità di una proposta politica strutturata, collettiva, che abbia come parole d’ordine cooperazione, pace e giustizia.