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Dall'Umbria al Burkina Faso, la cooperazione a tutte le latitudini per sviluppo e sicurezza alimentare

Diritti
Internazionale 21/06/2019 - 18:42

Il 13 giugno scorso è partito il progetto “Allevamento contrattuale e agricoltura familiare: sostegno alle resilienza delle popolazioni più vulnerabili della zona rurale di Loumbila”, finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri dello Stato italiano con il fondo dell’otto per mille dell’IRPEF devoluto dai cittadini alla diretta gestione statale per l’anno 2016. Il progetto, che vede Tamat ONG capofila e che coinvolge anche ARCS Culture Solidali, si rivolge ai piccoli avicoltori e agli agricoltori delle famiglie vulnerabili di Loumbila, in Burkina Faso, un comune rurale a due passi dalla capitale Ouagadougou. L'iniziativa, in linea con il piano di sviluppo del Consiglio Comunale di Loumbila presieduto dal Sindaco Paul Taryam Ilboudo, ha lo scopo di creare un’integrazione tra allevatori e agricoltori, facilitando così l'accesso ai prodotti agroalimentari, al pollame e alle uova per la popolazione più povera. In questo momento è in corso la prima missione del personale internazionale in Burkina Faso: lo zootecnico Luca Piottoli, ricercatore presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Ambientali e Alimentari dell’Università degli studi di Perugia con il prof. Cesare Castellini, si sta occupando della parte avicola, mentre Piero Sunzini, come agronomo senior, sta definendo le attività riguardanti le produzioni vegetali. Denisa Raluca Savulescu, rappresentante di Tamat in Burkina Faso, sta organizzando riunioni di inquadramento, visite di terreno e di gruppo, incontri con aziende agricole, scambi con i professionisti del settore e le prime formazioni tecniche. Ecco, queste azioni rappresentano quanto di più concreto possa essere fatto per favorire un'idea di cooperazione internazionale a tutte le latitudini, capace di aiutare tutti in ogni luogo. Basti pensare che gli obiettivi centrali dell’iniziativa sono proprio quelli dello sviluppo, del lavoro e della sicurezza alimentare, fattori decisivi per contrastare le disuguaglianze ed evitare fenomeni migratori e di abbandono anche attraverso il coinvolgimento delle famiglie nel progetto e la generazione di reddito derivanti dalle attività.